❤Una nuova Amica❤

La mia Fan Fiction

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    Era una calda mattina di sole. Magnolia venne svegliata dal canto dolce di un Fletching. Si alzň e con un balzo,saltň giů dal grande letto e si diresse allo specchio. I lunghi capelli blu-viola le scendevano fino alle gambe,incorniciandole meavigliosamente il bel viso. Gli occhi blu mare erano ridenti di gioia
     
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  2. Giacobrick
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    Voglio il continuo
     
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    Quel giorno sarebbe stato molto importante per lei: quel giorno, l'11Marzo, era il suo compleanno. Compieva dodici anni e, anche se con un lieve ritardo, quel giorno avrebbe ricevuto il suo primo Pokémon!
    Era molto felice, anzi, era a dir poco elettrizzata all'idea di avere un pokemon tutto suo. Suo padre, Osvald e sua madre, Jenny, si erano conosciuti durante un torneo pokemon. Si diceva che, a quell'epoca, fossero i piů grandi allenatori pokémon di Kalos! Cosí si conobbero, e fecero amicizia. Decisero di compiere un viaggio assieme, con i loro pokemon, ad esplorare la regione. Come spesso accade, durante quel viaggio, l'amicizia si trasformó in qualcosa di piů. Osvald e Jenny si sposarono e neanche un anno dopo ecco che nasce una bella bimba dagli occhi blu. Era primavera e Osvald decise di regalare a Jenny un mazzo di Magnolie. E da lí il motivo del nome della ragazza dai capelli viola. Era sempre cresciuta con i pokemon, ma abitava con i suoi genitori in una casetta di campagna, per cui non si immaginava neppure come fosse una cittŕ! E ora eccola qui, appena trasferita a Borgo Bozzetto, pronta a iniziare una nuova avventura!
    Guardó la sua immagine riflessa mentre si toglieva il pigiama e si metteva i vestiti semi-eleganti. Un vestitino blu notte con la gonna corta, le parigine blu, la borsa, le scarpe e il cappello turchese. Gli occhi ora le brillavano di mille tonalitŕ.
    Scese a fare colazione. Trovó sua madre che l'attendeva.
    -Buongiorno tesoro!- Le disse dolcemente -Sei pronta?- le chiese poi.
    Magnolia anuii mentre la madre le metteva davanti una bella ciotola di latte.
    Bevve tutto in un sorso, leccandosi i baffi.
    -Sono felice che ti sia piaciuto-le disse la madre sorridendo.-Peró ora corri, o farai tardi! É arrivata una lettera dal professor Platan, ha un piccolo studio a Rio Acquanello. Ti conviene correre, prima che i pokemon finiscano!- continuó strizzandole l'occhio.
    Lei sorrise e bació amorevolmente la madre, poi uscí di corsa.
    Fuori il sole splendeva alto nel cielo. Era una bellissima giornata. Avrebbe voluto mettersi lí a fissare quel meraviglioso panorama ancora per un po', ma purtroppo era giŕ molto tardi. Correndo, prese il vialetto che conduceva a Rio Acquanello.
     
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  4. Giacobrick
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    Sembra molto interessante, basta che non mi fai la banalissima storia di X e Y
     
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    Naturalmente ;)

    Purtroppo anche una piccola cittadina come Rio Acquanello bastava per disorientare Magnolia. La gente che passava urlando e parlando, le tante casette che si ergevano, le davando una sensazione di confusione. Si guardó intorno e esploró un po' la cittadella, ma del presunto "laboratorio" non vi era traccia. Era stanca, e disorientata. La testa le doleva e decise di sedersi su una panchina vicino ad una fontanella.
    -Hei, ragazzina, ti senti bene?- sentí una voce alle sue spalle.
    Si voltó e si trovó di fronte una ragazza con i lunghi capelli marroni e due occhi blu come il mare di notte.
    -I...io? Credo....credo di sí...- fu la risposta di Magnolia.
    -Ah davvero?- la ragazza la squadró -Non sembri molto abituata alla cittŕ...-
    Magnolia sospiró
    -Hai ragione...io vengo dalla campagna, e la cittŕ...mi disorienta un po'- arrossii leggermente e la ragazza con gli occhi zaffiri lo notó.
    Si sedette accanto a lei, delicata come un fiore, poi appoggió la mano sulla sua. Magnolia teneva gli occhi bassi e continuava ad arrossire.
    -Hei...- le disse la ragazza -Non devi imbarazzarti per cosí poco...In fondo anche a me all'inizio sembrava difficile orientarmi...- fece una breve pausa, poi le porse la mano.
    -Io sono Annabeth, e tu come ti chiami?- chiese
    Leggermente sbigottita da quel discorso rassicurante, Magnolia la guardó e rispose:
    -Io mi chiamo Magnolia.-
    -Magnolia...-ripeté Annabeth -É un bel nome!- le sorrise -E perché sei venuta fin qui dalla campagna, Magnolia?- chiese gentilmente.
    Magnolia scattó in piedi battendosi una mano sulla fronte
    -Accidenti! Mi ero scordata che dovevo andare dal Professor Platan a prendere il mio primo Pokémon! - esclamó
     
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  6. Giacobrick
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    ma lol, come fai a dimenticarti del tuo primo pokemon? Comunque giŕ mi piace Annabeth (se le mettevi gli occhi color rubino ti squartavo xD)
     
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    Hahahahahahaha!!!

    -Il tuo primo pokémon?- chiese Annabeth incuriosita
    -SĂ...- Magnolia arrossŕleggermente -Il fatto é che non riesco a trovare il laboratorio del professore!-
    Annabeth rise di gusto
    -Cosa c'é da ridere?- chiese Magnolia quasi irritata
    -Oh, nulla, solo che non sei la prima a perderti a Rio Acquarello! - Scosse il capocontinuando a ridere -Vieni, ci penso io!- le sorrise.
    Annabeth le porse la mano. Magnolia l'afferró delicatamente e insieme si alzarono. Si lasció guidare dalla ragazza dagli occhi zaffiri per una lunga via di vicoli e stradine che le fecero venire il mal di testa! La ragazzina invece non sembrava curarsi di nulla e continuava per la strada. Si fermarono davanti a una casetta di legno, con un insegna verde appena leggibile : " Laboratorio Pokémon "
    -Eccoci arrivati! Entra, avanti! - la incitó Annabeth.
    Lentamente, con la mano tremante, Magnolia spinse la porticina, che si aprii con uno scricchiolĂo. Si ritrovó davanti un bilocale. Il professor Platan, inconfondibile, seduto alla scrivania. Annabeth entró dietro di lei.
    -Erm...Professor Platan? Son io, Magnolia...-
    Il Professore sembró immerso nei suoi pensieri, poi alzó un attimo la testa dal foglio.
    -Mmmmm....oh, Magnolia!- esclamó il professor Platan scattando dalla sedia.
    Si avvicinó e la squadró con fare critico.
    -In ritardo...come sempre....Oh, ciao Annabeth! Come sta il tuo Glameow?-
    -Bene professore, grazie!- rispose Annabeth sorridendo.
    Il professore si avvió verso una porta per cercare qualcosa.
    -Non mi avevi detto di avere un pokémon!- bisbiglió Magnolia
    Annabeth fece spallucce
    -Oh, beh! Tu non mel'hai chiesto!-
    Le ragazze risero.
    -Dopo te lo faccio vedere!- propose Annabeth.

    -Ah, eccole qui!- disse il professor Platan tirando fuori una Pokeball da uno scatolone. Si avvicinó a Magnolia.
    -Trattalo bene. Questo pokémon é da tanto tempo rinchiuso in questa pokebal...beh...la sua storia ve la racconteró un'altra volta.... comunque sarŕ molto felice di vederti! E ora uscite di qui e lasciatemi lavorare....- disse dando le spalle alle ragazze.
    -Ah, a proporito, ecco i pokedex. In breve durante il vostro viaggio incontrerete moltissimi pokemon. Verranno registrati qui. Se lo completerete vi accadrŕ una cosa molto bella. E ora arrivederci- li spinse fuori dalla porta.

    Magnolia aveva l'aria a metŕ fra l'entusiasmo all'ennesima potenza e la delusione massima. Annabeth lo notó.
    -Cosa c'é che non va?- le chiese
    -É sempre cosĂ?- le domandó Magnolia.
    Annabeth la guardó dritta negli occhi.
    -É molto preso dai suoi studi...non pensa ad altro...ed é sempre un po' bruto. Con noi possiamo dire che sia stato gentile...- le spiegó Annabeth.
    Magnolia sembrava abbattuta
    -Cos'é quel muso lungo? Forza! Vediamo questo pokémon!-
    Magnolia le sorrise e la felicitŕ tornó. Afferró la pokeball e la lanció
    -Forza piccolino! Vieni fuori!- Urló scoppiando di felicitŕ.
     
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    La ball toccó terra e si aprí liberando una scia di luce. Quando questa si dissolse in mille lucette brillantinate, ecco che fu possibile intravedere il pokémon.
    -Wow! É.....é......é bellissimo! - esclamo Charlotte avvicinandosi al piccolo pokémon.
    -Ciao piccolo! Che carino che sei!- disse rivolta al suo pokémkn avvicinandosi a lui e piegandosi sulle ginocchia
    Il piccolo pokemon aveva il pelo giallo scuro, gli occhi, la punta delle orecchie e della coda erano invece rosse.
    -Come ti chiami?- gli chiese Charlotte tendendogli la mano perché l'annusasse. Quest dopo averlo fatto prese sicurezza e sorrise alla sua nuova padroncina tutto contento.
    -Fenne! Fennekinnnnnn!- Fece il piccolo pokémon.
    -Fennekin eh?- ripeté Charlotte.
    Il pokémon scosse la testa
    -Kinn., kinnnn!- ripeté il verso.
    -Ah ho capito! Ti chiami Kin, non é vero?-
    Il pokémon inixió a saltellare tutto contento.
    -Kin! Kin!- faceva
    Charlotte rise.
    -É proprio carino- sussultó nel sentire una mano toccarle la spalla. Ma certo! Annabeth! Come aveva fatto a scordarlo? La guardó e le sorrise.
    -E il tuo Annabeth?-
    -Il mio cosa?- chiese Annabeth interrogativa
    -Il tuo Pokémon! Mi avevi promesso che...- non finí la frase che Annabeth la interruppe
    -Ah, sí, il mio pokémon...- tiró fuori una pokéball dallo zaino e la guardó per un secondo, poi gridó convinta.
    -Glameow, vieni fuori!- disse.
    Anxhe questa volta la pokéball si aprí e il bel gatto blu con la coda "a molla" uscí dalla pokéball.
    Charlotte sembrava estasiata e guardava i due pokémon come se non ne avesse mai visto uno in vita sua. Annabeth invece sembrava noncurante. D'altro canto lei aveva sempre vissuto con i pokémon.
    -Hei, Annabeth, posso chiederti una cosa? - chiese Carlotte mentre osservava i due piccoli pokemon giocare divertiti.
    -Dimmi- fu la semplice risposta di Annabeth
    -E se....e se ci mettessimo in viaggio insieme? Scommetto che diventeremmo le campionesse di Kalos! E potremmo esplorarla tutta!- propose Charlotte con aria sognante.
    Annabeth le si fece vicina, abbassandosi anche lei.
    -Mi piaci Charlotte. Sei intrapendente e fantasiosa. Sí, io ci sto!- Annuii Annabeth.
    Per un attim, entrambe restarono a guardare i propri pokemon, poi entrambe si alzarono, presero un braccio i rispettivi compagni di viaggio e , insieme, si incamminarono verso il percorso 1.
     
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7 replies since 30/4/2014, 16:42   55 views
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